L'arte della Zamboli, ispirata al figurativo classico, ha la caratteristica di esprimersi in modo limpido e sereno.
Accanto all'utilizzo di colori perfettamente accostati per ottenere una verosimile prospettiva, una realistica profondità e stupefacenti chiaroscuri, prevale un'accurata ricerca di forme tondeggianti per non racchiudere la natura in schemi squadrati troppo rigidi e fissi.
Ciò che la sua mano dipinge rispecchia l'idea che l'Artista ha del mondo circostante, che le offre tutto quanto ella può desiderare per le sue opere: spesso abbandonandosi in monocromie e senza ricorrere ad assurde impennate tecniche, la Zamboli, con la sua estrema sensibilità quasi da genio romantico, riesce a cogliere la vera essenza delle cose, tipica solo degli artisti.
Comunicando con il suo pennello sperimenta accanto a gradazioni cromatiche nuovi espedienti tecnici, frutto della sua crescita spirituale che riversa sempre più nei suoi dipinti.
Dietro la sua semplice rappresentazione questa appassionata d'arte nasconde ora una metafisica carica di significati religiosi non lasciandosi mai prendere la mano però da alcun riferimento all'astrattismo: siamo lontani oramai dall'ingenuità pittorica, che caratterizzava le sue prime opere giovanili. Insomma alla Zamboli va l'elogio di aver saputo col tempo trasformare, migliorare ed affinare il suo modo di fare arte grazie soprattutto alla sua umiltà, procedendo tuttavia pur sempre da autodidatta.
